domenica, luglio 09, 2006

Eleusi – Eleusis, Eleusina, Éleusis.

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Vedi anche: Omero, Pindaro, Sofocle, Euripide, Aristofane, Platone, Isocrate, Aristotele, Filodamo, Cicerone, Strabone, Plutarco, Apuleio, Dione Crisostomo, Pausania, Clemente Alessandrino, Ippolito.

Giorgio COLLI: «Che l'evento misterico di Eleusi – uno dei vertici della vita greca, celebrato annualmente alla fine dell'estate – fosse una festa della conoscenza, risulta chiaro dalle testimonianze antiche, ma i moderni, all'infuori di qualche timido accenno in contrario, non vogliono ammetterlo... E rimanendo alla Grecia, nell'epoca della sapienza come in quella della filosofia, è facile verificare la frequenza con cui l'atto della conoscenza suprema è chiamato un "vedere". Riguardo a Platone poi è possibile documentare, quando si avventura a descrivere l'esperienza conoscitiva delle idee, l'uso di una terminologia eleusina, cosicché si può suggerire l'ipotesi che la teoria delle idee, nel suo sorgere, fosse un tentativo di divulgazione letteraria dei misteri eleusini, in cui l'accusa di empietà veniva prevenuta con l'evitare qualsiasi riferimento ai contenuti mitici dell'iniziazione. E ancora in Aristotele, che non è certo il più mistico tra i filosofi, la cosa viene ribadita, e in termini del tutto espliciti: leggiamo in un suo frammento che la conoscenza noetica va riporata alla visione eleusina» (La sapienza greca, I, p. 28-29)». Se ben ricordo, l'etimologia del termine "idea" riporta all'esperienza del vedere ed il supremo criterio logico dell'evidenza consiste pure in un fatto visivo, riportando ai misteri eleusini dove appunto il conoscere era un "vedere" concesso agli iniziati. Queste osservazioni di Colli riducono sia Platone sia Aristotele in abili utilizzatori della "sapienza" greca, da essi trasformata nel sapere formalistico della filosofia.

Foto: Rovine della città di Eleusi. Riferimento iconografico: Fonte - Contesto: PERSEPHONE il museo virtuale di Eleusi antica, un sito dell'Università di Pisa.

A. Links in lingua italiana

1 Wikipedia: Eleusi.
L’attuale Elefsina, ubicata a circa venti chilometri da Atene, è un importante centro industriale. E’ bene avere un’idea della localizzazione fisica di ciò che altrimenti rischia di essere un concetto al di fuori del tempo e dello spazio. Parlando dei misteri eleusini non si può prescindere dal luogo fisico in cui si svolgevano, luogo unico che non aveva succursali. Chi voleva iniziarsi e partecipare ai Misteri ad Eleusi doveva andare. Ci andò pure Cicerone che veniva da Roma, facendo un viaggio che era certamente più impegnativo di quelli odierni. L’inizio del culto in Eleusi si perde nella notte dei tempi. Certa è invece la data terminale. Con il crescere in importanza del cristianesimo la sorte di Eleusi era segnata. Già i primi scrittori cristiani, i padri della chiesa, ironizzavano e irridevano la religiosità eleusina, finchè con Teodosio, imperatore cristiano succeduto a Costantino, non si ordinò la chiusurà del centro religioso nell’anno di Cristo 381. Come se ciò non bastasse pochi anni dopo, nel 396 d. C., la città fu distrutta dai barbari e abbandonata dalla popolazione. Resta oggi il sito archeologico. Cliccando sul link Elefsina, si accede ad una documentazione fotografica, subito dopo la lettura del testo didascalico. Si tenga però conto che in testi non strettamente filosofici è facile imbattersi in banalità, che bisogna saper ben sceverare. Per la valutazione strettamente filosofica di ciò che è stato Eleusi si rinvia principalmente al testo di Giorgio Colli che è stato posto all’inizio di quest post. Un’ulteriore ricerca, che vale la pena di fare e che faremo, è quella di attingere dove possibile notizie storiche sulla distruzione della città avvenuta nell’anno 396 d. C., ad opera dei Visigoti, se ben ricordo. Si presti attenzione nel testo di cui al link, dove si fa riferimento ad una bevanda, che secondo il mito Demetra si fece preparare da Celeo, il re di Eleusi che la ospitò nelle sue vesti di vecchietta. La bevanda chiamata ciceone entrerà poi nel rituale dei misteri e su questa bevanda lo studioso psichiata Hofmann ha avanzato la sua tesi o ipotesi, per la quale essa avrebbe avuto effetti allucinogeni.

2. Eschilo di Eleusi. Chiare ed istruttive le notizie che si traggono da questo Link. Qui interessa a noi sottolineare la notizia dell'accusa mossa ad Eschilo, che era proprio di Eleusi, per aver rivelato segreti connessi ai misteri eleusini. L'obbligo della segretezza era fondamentale ed andava preso molto sul serio. Che poi la tragedia greca stessa traesse origine dai misteri eleusini è tesi da illustrare. Si noti che Demetra era particolarmente venerata in Sicilia, dove è ambientato il mito di Demetra e Perfesone. Infatti, quando venne rapita da dallo zio dio degli Inferi, il fosco Ade, la luminosa fanciulla Perfesone stava raccogliendo fiori nei boschi alle porte di Enna, nelle fertili terre di Sicilia, un'isola che era assai cara a Demetra. Ma dopo il rapimento della figlia la dea punì soprattutto la terra di Sicilia che aveva consentito il rapimento. Da cui la necessità per la Sicilia di riti propiziatori, divenendo la Sicilia uno dei luoghi principali del culto di Demetra accanto a quello di Eleusi. Eschilo morì in Sicilia. Si veda su Eschilo la limpida scheda della Einaudi Scuola. Le ragioni di questo link su Eschilo in questo post su Eleusi si spiegano con una ricerca ed un punto ancora da approfondire, e cioè se e che misura i contenuti delle tragedie di Eschilo a noi giunte risentano dei principi filosofici-giuridici-etici-religiosi che erano propri dei misteri eleusini. Di essi in teoria non si può sapere nulla perché erano posti sotto il vincolo della segretezza sancito da gravi pene, come appunto sappiamo di Eschilo.

3. Hofmann: I misteri di Eleusi. L'autore,Albert Hofmann, è un chimico svizzero che per primo sintetizzo LDS. Nel suo scritto oltre a dare una lucida descrizione di ciò che furono i misteri eleusini avanza la tesi che nel corso delle iniziazioni misteriche venisse fatto uso di allucinogeni, che erano però somministrate in un modo tale da non arrecare danno alla salute fisica delle persone che partecipavano ai riti. All’incirca come può avvenire ancora oggi presso le popolazioni amerinde che da secoli usano masticare foglie di coca.
• In effetti, con la visione dualistica del reale sono cambiati i caratteri fondamentali della civiltà occidentale. La rivendicazione delle "radici cristiane" dell'Europa suscita perplessità di vario genere. Intanto il carattere violento della rivendicazione nasconde debolezza e senso di colpa al tempo stesso. Quindi sorge il dubbio che le radici fossero altre, di cui bisogna almeno avere conoscenza. Certamente le radici cristiane non possono essersi conficcate nel terreno prima dell'esistenza storica di Gesù Cristo, che sarebbe meglio interpretare nel contesto storico della cultura alessandrina. Bisogna perciò trovare una risposta alla domanda di quale fosse il sentimento religioso degli antichi greci e romani. Non pare verosimile considerarli in blocco un ammasso di peccatori e fornicatori che aspettavano giusto di essere "redenti". A quest'ultimo mi riallaccio e rinvio alle osservazioni di Giorgio Colli a proposito dei riti orgiastici dionisiaci, che non dovrebbero essere immaginati con caratteristiche sessuali. Al contrario pare che esistessero in Baccanti e in Dioniso stesso forme di ascetismo e castità.

4. Stefano Arcella: I misteri di Eleusi: l’incontro fra la vita e la morte. Un messaggio spirituale di grande attualità per l’uomo contemporaneo A meglio comprendere ciò che ci unisce e ciò che ci separa dai greci antichi è bene soffermarsi su una differenza importante in ambito religioso. Con il cristianesimo siamo abituati all’idea che il messaggio evangelico debba essere portato ovunque e fatto conoscere in ogni angolo della terra. L’idea della Rivelazione è centrale nell’ambito del cristianesimo. Il Vangelo è un annuncio di salvezza e redenzione per tutti gli uomini. Sul piano storico ne è seguito tutto quello che sappiamo e che non voglio qui illustrare. Mi limiti ad accennare a tutte le conversioni forzate che ci sono state nella storia. Per non dire poi dell’amministrazione e somministrazione interessata della salvezza annunciata nel Vangelo. Il ruolo storico delle missioni non è sempre stato limpido. Ebbene, tutto questo non ha nulla a che fare con i riti eleusini che si sono tramandati ininterrorramente per almeno 1500 anni fino a quando non sono stati proibiti dall’imperatore Teodosio. All’interno dei misteri eleusini non vi era nessuna idea di evangelizzazione dei mondo. Solo gli iniziati potevano accedere alla conosceva che dava una sorta di salvezza. Era perfino severamente vietato a chi aveva partecipato ai riti divulgarne il segreto. Ed era un obbligo che è stato così fedelmente osservato che oggi noi possiamo procedere solo per congetture. La differenza è importante perché spiega almeno in parte la mancata resistenza delle religioni antiche di fronte all’irrompere del messaggio cristiano, che rivendiva per se l’intero possesso della verità e condannava come superstizione tutte le altre religioni del mondo antico, nelle quali però erano cresciuti uomini come Eschilo, Platone, Cicerone, per citarne solo alcuni, ossia il fior fiore della cultura antica che non ancora oggi indichiamo come modelli irrrangiungibili di perfezione formale ed artistica.

5. Alessandra Economo: I misteri eleusini. Una prima spiegazione data per i riti misterici fu proposta dall'etnologo Albert van Jennep nel 1909: si trattava di “riti di passaggio”, ossia da una condizione all’altra (vita/morte, da una stagione dell’anno all’altra, ecc.). L’autore che ha analizzato un assai vasto repertorio etnografico ritiene di aver scoperto due grandi costanti all’interno di ogni società: la divisione basata sul sesso e l’opposizione tra sacro e profano. Per evitare che ciò conduca alla disgregazione sociale, la funzione dei riti sarebbe quella di ricostituire la coesione sociale minacciata. Si tratta di una spiegazione etnologica diversa da quella filosofica che mira, ad esempio, a spiegare o almeno a comprendere perché si dia l’opposizione suddetta

6. Sul concetto di epopteia:
I misteri di Demetra. Il testo offre una buona panoramica sui concetti principali del riti di inziazione, spiega i termini ricostruendone l’etimologia ed in particolare si sofferma sul concetto centrale di epopteia. La parola mistero esiste anche nella terminologia cristiano-cattolica, ma diverge alquanto il suo significato dall’accezione che ne avevano gli antichi greci. Per i cristiani il “mistero” è una fuga dal mondo, un salto verso la trascendenza intesa come immaterialità; al contrario per i greci che partecipavano ai Misteri Eleusini si trattava di una più profonda unione con la natura, della quale si coglieva il senso intimo. In epoca cristiana era costante l’irrisione verso i misteri eleusini. Nell’Ottocento Gioberti osservava che tutto ciò che vi era di buono e giusto presso i greci era poi confluito nel cristianesimo. In base a questo principio generale, in effetti, tutto quello che a noi è giunto dall’antichità classica è stato filtrato dal cristianesimo. Ciò che non appariva utile è stato o dimenticato e non tramandato, sia pure con distorsioni, oppure è stato deliberatamente distrutto e purgato. Oggi diventa a noi particolarmente difficile recuperare “radici” che sono ben più antiche di quelle cristiane. Il culto di Demetra nei riti misterici è stato definitivamente proibito dall’Imperatore Teodosio, essendo ormai il cristianesimo divenuto religione di stato ed il solo culto ammesso.
Maurizio Nicosia: L’Attore, la Maschera, il Destino. Riflessioni sulla funzione sacrale e conoscitiva dell’arte teatrale . L’arte ed il teatro hanno avuto per gli antichi greci un’importanza basilare. Oggi noi siamo portati a pensare a questi aspetti della cultura di un popolo come a momenti ludici, a passatempi per chi se li può permettere o ne ha inclinazione, a volgare divertimento. Per i greci non era così. Essi avevano un’importanza religioso ed in pratica nessuno poteva sottrarvisi. Forse si può paragonare il teatro greco alla liturgia del cattolicesimo, sulla quale sarà interessante una ricerca in Romano Guardini (1885-1968) che sul tema ha dedicato parte importante delle sue riflessioni. La tragedia greca nasce e si sviluppa a partire dai misteri dionisiaci. Nell’articolo di Nicosia questa tesi, cui si è accenato sopra nel commento al link A2.
La conoscenza mistica ed il suo grado più alto: l’epopteia. Di questo ampio testo, che contiene una buona esposizione in prosa dell'Inno a Demetra, sottolineo alcuni punti da noi già evidenziati e che trovano qui una ulteriore conferma ed illustrazione. I riti eleusini erano legati al conoscere, ma ad un conoscere che era un “vedere”, non qualcosa che si apprendeva attraverso il discorso verbale. Ritorna qui la tesi più volta enunciata che la dottrina platonica delle idee sia una dottrina elleusina, un mistero svelato malgrado il divieto. La “felicità” è data qui dal “conoscere” nell’accezione che si è detta e che non è assolutamente da confondere con il discorso razionale linguisticamente formalizzato. Se i misteri eleusini erano il momento più alto della religiosità antica si può cogliere una differenza sostanziale con i contenuti del cristianesimo che si diffonderà nei primi secoli dell’era cristiana. Nel cristianesimo la “salvezza” è legata alla “redenzione” del peccato resa possibile dalla venuta del Cristo. L’uomo singolo con i suoi propri mezzi non avrebbe mai potuto farcela. La sua volontà potrà essere necessaria, ma non è sufficiente per uscire da quella condizione fondamentale per la concezione giudaico-cristiana che è il “peccato”, la “status naturae lapsae”, il cui concetto costituisce il principale arcanum del cristianesimo ed è anzi il presupposto necessario della fede cattolica. Al contrario per la religione misterico-eleusina l’equivalente cristiano della salvezza è opera dell’individuo stesso che si sottopone ad una particolare disciplina (segreta), ad una iniziazione, ed alla fine giunge (se ha successo) ad uno stadio di “felicità” che è una condizione di conoscenza. Non sarei d’accordo con l’interpretazione che vede nei riti eleusini una prefigurazione della dottrina cristiana della resurrezione. La nozione di miracolo è estranea alla cultura religiosa greca, dove le divinità sono immerse nella natura stessa e nel mondo umano. La netta contrapposizione fra trascendenza e immanenza sarà propria del cristianesimo, ma non è tipica della cultura antica. Si tratta tuttavia di un aspetto problematico che richiede ulteriori approfondimenti.

7. Il mito di Demetra nella ricostruzione di Bachofen.. In questo link scritto da una psicoanalista si richiama l’importanza dell’opera di BJohan J. Bachofen (1815-1887)., a prescindere dalla sua esattezza storico-filologica. Si pongono qui in evidenza due concetti giuridici connessi al nostro discorso: a) Con il culto di Demetra, la dea venerata in Eleusi, viene fondato il diritto agrario; b) Attraverso la figura di Demetra, il cui amore materno strappa alla morte (Ade) la figlia che le era stata sottratta, è posto un principio di basilare importanza nella storia del diritto: il principio di eguaglianza. La madre ama indistintamente tutti i suoi figli ed è equanime nel suo amore verso i figli. Si tratta di un concetto che avrà numerose e diverse interpretazioni. In ultimo, nelle dichiarazioni delle costituzioni francesi, l’eguaglianza verrà posto accanto agli altri due basilari principi della libertà e della fraternità. Il concetto di eguaglianza ha però una storia assai complessa e articolata. Nella sua analisi merita anche attenzione la tesi che chiamiamo matriarcale, fondata cioè sull’eguale amore della madre verso i figli.

B. Links in lingua tedesca

1. Wikipedia: Eleusis
2. Am Eingang zur Unterwelt
3. Die Photographien
4. Das antike Eleusis
5. Mathias Bröckers: Der Weg nach Eleisus

C. Links in lingua inglese

1. Wikipedia: Eleusina
2. Eleusine coracana
3. Sanderson Beck: The Divine Mother and the Veil of Death. The Mysteries of Eleusis
4. Map: Grecia & Asia Menor occidental
5. Liber Herbarum

D. Links in lingua spagnola

1. Wikipedia: Eleusis
2. Albert Hofmann: El Camino hacia Eleusis
3. Isabel Prieto González: Los Misterios de Eleusis
4. Essoterismo y Ocultismo
5. La unidad del mundo

E. Links in lingua francese

1. Wikipédia: Éleusis
2. Les Mystères d'Eleusis
3. (segue)
4. (segue)
5. (segue)

F. Opere online
a). In lingua originale
TESTI TRADOTTI
b). In traduzione italiana
c). In traduzione tedesca
d). In traduzione inglese
M. tullius Cicero: The nature of the gods
• XLII. And why should we worship them from an admiration only of that nature in which we can behold nothing excellent? and as for that freedom from superstition, which you are in the habit of boasting of so much, it is easy to be free from that feeling when you have renounced all belief in the power of the Gods; unless, indeed, you imagine that Diagoras or Theodorus, who absolutely denied the being of the Gods, could possibly be superstitious. I do not suppose that even Protagoras could, who doubted whether there were Gods or not. The opinions of these philosophers are not only destructive of superstition, which arises from a vain fear of the Gods, but of religion also, which consists in a pious adoration of them.
What think you of those who have asserted that the whole doctrine concerning the immortal Gods was the invention of politicians, whose view was to govern that part of the community by religion which reason could not influence? Are not their opinions subversive of all religion? Or what religion did Prodicus the Chian leave to men, who held that everything beneficial to human life should be numbered among the Gods? Were not they likewise void of religion who taught that the Deities, at present the object of our prayers and adoration, were valiant, illustrious, and mighty men who arose to divinity after death? Euhemerus, whom our Ennius translated, and followed more than other authors, has particularly advanced this doctrine, and treated of the deaths and burials of the Gods; can he, then, be said to have confirmed religion, or, rather, to have totally subverted it? I shall say nothing of that sacred and august Eleusina, into whose mysteries the most distant nations were initiated, nor of the solemnities in Samothrace, or in Lemnos, secretly resorted to by night, and surrounded by thick and shady groves; which, if they were properly explained, and reduced to reasonable principles, would rather explain the nature of things than discover the knowledge of the Gods.

e). In traduzione spagnola
f). In traduzione francese

G. DOCUMENTAZIONE ICONOGRAFICA: Le immagini qui riportate hanno finalità didattiche e nessun fine di lucro. Di ogni immagine attinta tramite motore di ricerca è indicata la fonte ed il contesto. Per eventuali dovute richieste di autorizzazione preventiva ho sperimentato la difficoltà e impossibilità di contattare gli aventi diritto. In caso di contestazione sarà rimossa l'immagine su semplice richiesta degli aventi diritto. Le didascalie ed ogni eventuale commento delle immagini sono del curatore di questo Blog.

1. Il sito archeologico di Eleusi
FonteContesto: Università di Pisa

• Eleusi, odierna Elefsina, si trova a 20 chilometri da Atene. Il suo sito archeologico contiene i resti di uno dei più importanti eventi del religiosi del mondo antico: i Misteri Eleusini. Nome con cui si indicano cerimonie sacre il cui contenuto è rimasto sconosciuto per millenni. Agli iniziati, che avevano sperimentato l’epopteia, era proibito parlarne e la pena prevista era la morte. L’ammissione ai misteri non era discriminato dal punto di vista sociale o etnico. Potevano esservi anche degli schiavi. Nei momenti rituali una lunga processione partiva a piedi da Atene per arrivare ad Eleusi, dove la cerimonia si prolungava per giorni. Si noti che ancora oggi, nel culto cristiano, esiste qualcosa di simile. Ad esempio, in Calabria per la festa di Santo Rocco d’Acquaro è usanza di andare a piedi al santuario che si trova in Aspromonte dopo aver percorso decine di chilometri. Cliccando sopra contesto si accede ad una serie di immagini corredate da esaurienti didascalie.

2. Ceres vaticana.
Fonte - Contesto: Ceres romana

• A proposito dei miti e della loro formazione traggo da un Dizionario della Mitologia Classica (Grant-Hazel) alcune citazioni significative: I «miti greci e romani sono una componente essenziale, indelebile del nostro attuale patrimonio culturale»; essi «si svilupparono in risposta a un gran numero di differenti necessità sociali e psicologiche»; sono differenti e di ognuno di essi esistono spesso differenti versioni, ma in ognuno di essi è sempre una «vicenda, un evento» ciò che conta e diventa oggetto di riflessione e perfino di speculazione metafisica. Sarebbe sbagliato considerarli alla stregua delle nostre favolette, invenzioni per tenere buoni i bambini; al contrario i miti antichi «sono pieni di profonde rivelazioni sull’universale condizione umana». Forma un campo di studio a sé l’indagine sulla formazione e la diffusione di ogni singolo mito. Demetra, sorella ddi Zeus, era uno dei dodici grandi dei dell’Olimpo e fu la grande dea della terra protettrice della fertilità ed era la dea dei Misteri Eleusini. Il suo nome significa “Madre Terra” ed i romani la identificarono con l’italica Cerere. Fu anche identificata con Iside e con la dea frigia Cibele e con sua madre Rea. La maggior parte dei miti collegati a Demetra riguardano il rapimento di Persefone. Ma ne esistono alcuni che interessano la creazione del diritto. Demetra era particolarmente venerata dalle donne e ad Atene vi era una cerimonia dedicata alla dea detta Thesmophoros ("latore di legge").

3. Persefone raffigurata in un busto in terracotta rinvenuto in Morgantina.
Fonte - Contesto
• Il busto che si vede nell’immagine è una terracotta di Persefone rinvenuto a Morgantina,in provincia di Enna, nella parte centrale dell'Isola, dove la presenza ellenica è documentata già dal 550 a.C. In Sicilia si veneravano Demetra e Persefone. Nota presso i Romani come Proserpina, la figlia di Demetra è anche nota con il nome di «Core». Rapita da Ade, divenne la regina dell'Oltretomba, ma in origine era la dea del grano insieme con sua madre Demetra. Si può già riconoscere la forza e la capacità espressiva del mito con l'associazione alla pratica agricola di seppellire i semi del grano nell'oscurità delle notti estive prima della semina autunnale. La morte è dunque è associata alla vita. Alla semina seguirà il ritorno della vita con la fioritura del grano. Allo stesso modo di come Persefone viene rapita da Ade per poi ritornare in vita. Anche Persefone era associata ai misteri eleusini, che secondo alcune interpretazioni stavano a significa con il mito di Demetra e Persefone la resurrezione nuovamente alla vita dopo la morte. Sarà questo un elemento essenziale della religione sorta con Cristo. Di Persefone si dice che era eccezionalmente bella e proprio per questo sua madre per proteggerla l'aveva messa al sicuro in Sicilia, sua isola diletta. Non staremo qui di nuovo a narrare la vicenda del rapimento, ma attiriamo l'attenzione sui possibili reconditi significati del fatto che Persefone durante la prigionia negli Inferi aveva mangiato alcuni semi di melograno. Ciò stava a significare che Demetra non poteva invocare secondo il diritto la restituzione della figlia, la quale appunto secondo una norma per noi di difficile comprensione non avrebbe dovuto mangiar nulla. Avendo mangiati frutti degli Inferi Ade rivendicava invece il suo buon diritto ad averla con sé e per sé. Si addivenne poi al noto compromesso, per cui Persefone trascorreva una parte della sua vita sulla terra ed un'altra parte negli inferi. E' abbastanza evidente la ciclicità connessa alla successione delle stagioni ed ai ritmi dell'agricoltura, che in quei tempi remoti e remotissima aveva per la sopravvivenza degli uomini un'importanza di gran lunga a quella che nel nostro mondo industralizzato.

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